martedì 22 ottobre 2013

La senilità: limiti, risorse e consigli per viverla al meglio


LA VECCHIAIA:
E' POSSIBILE NON INVECCHIARE MAI?






"La giovinezza è felice perchè ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio."
(Franz Kafka)


Invecchiare è un processo assolutamente fisiologico e normale che non riguarda soltanto l'essere umano, ma tutti gli esseri viventi. Con il passare del tempo, infatti, il corpo delle persone subisce alcune modifiche: diventa più lento, più stanco, più goffo, compaiono alcune malattie... Alcune più serie ed altre più leggere e transitorie.
Anche la mente cambia: il pensiero è meno rapido e brillante, si tende a guardare più spesso al passato piuttosto che al futuro, compaiono talvolta alcuni problemi di memoria, di calcolo e di concentrazione, talvolta persino depressione e scarso interesse per la vita. Perfortuna non per tutti però la vecchiaia è sinonimo di decadimento: per qualcuno essa infatti è semplicemente una nuova fase della propria vita, e come tale ricca di possibilità.





Le varie fasi della vecchiaia:

Comunemente si usa individuare principalmente tre fasce d'età per definire la vecchaia.
Vediamole insieme:

        Età di mezzo o presenile: dai 45 ai 65 anni d'età. Gli eventi biologici caratteristici di questa fase sono l'avvento della menopausa per la donna e l'andropausa (non sempre) per l'uomo. Molti uomini lavorano ancora e sono ancora attivi sotto molteplici punti di vista in questa fase della vita.
        Senescenza graduale: dai 65 ai 75 anni d'età.
        Senescenza conclamata: dai 75 ai 90 anni d'età. In questa fase la vecchiaia è un processo già avviato e evidente nel progressivo decadimento fisico.



L'Italia che invecchia: alcuni dati statistici

Attualmente nel nostro Paese il numero di anziani è molto elevato: si calcola  che la popolazione di età compresa tra i 65 ed i 78 anni sia ben 8 volte maggiore di quella del secolo scorso!
Inoltre, gli anziani che superano gli 85 anni d'età sono aumentati addirittura di 24 volte.
Tutto questo significa che la vita media di un italiano si è allungata di parecchi anni e che la sopravvivenza fino a tarda età è assicurata alla maggioranza delle persone. Tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie ai progressi medico-scientifici (oramai sono curabili gran parte della malattie) e al miglioramento socio-economico: le persone si nutrono meglio, hanno uno stile di vita più sano  e possono curare e prevenire molte patologie un tempo letali.



Anziani di ieri ed anziani di oggi: quale differenza?

Ma quali differenze ci sono tra gli anziani del secolo scorso e gli anziani di oggi? La risposta sta soprattutto nella diversità della qualità della vita.
Oggi è infatti possibile invecchiare bene, cioè in modo attivo ed in buona salute: questo rende la vecchiaia un processo assai più lento, graduale e meno traumatico che in passato. Non è raro che una persona con più di 70 anni pratichi dello sport, abbia attività anche lavorative, viaggi, esca e frequenti altre persone.
Tuttavia, anche se la qualità di vita è molto migliorata, non per tutti è così facile rassegnarsi al processo naturale dell'invecchiamento. La società sembra non accettare soprattutto il decadimento del corpo: mai come in questi ultimi anni si sono fatte così insistenti le pubblicità dei cosmetici antirughe e persino degli integratori di vitamine per rallentare o bloccare l'invecchiamento.
Potremmo dire che la vecchiaia e la morte rappresentano dei veri e propri tabù per molte persone, che quindi non accettano di vedere i segni del tempo sul viso e mal tollerano di non poter più fare le stesse cose che facevano prima.


Ma quando si comincia davvero a sentirsi vecchi?

Ogni persona ha una propria storia, personale ed irripetibile, e vive ogni fase della sua vita in modo differente dagli altri, perciò è assai difficile stabilire un'età che possa essere considerabile per tutti l'inizio ufficiale della vecchiaia, o senescenza.
Tuttavia, esistono due eventi nella vita degli uomini e delle donne che spesso vengono riconosciuti come l'inizio di questa fase della vita.
Si tratta della menopausa per le donne, e dell'età del pensionamento per gli uomini. Menopausa e pensionamento infatti sanciscono la fine definitiva di due attività estremamente importanti: la capacità di procreare dei figli e la capacità di impegnarsi in un'attività lavorativa.
Poichè rispettivamente donne e uomini tendono ad indentificarsi completamente con queste capacità, è chiaro che il sopraggiungere di questi momenti può causare disorientamento ed incertezza, e talvolta persino vere e proprie crisi esistenziali.
Le donne che hanno sempre vissuto sentendosi prima di tutto madri e mogli, si ritrovano a fare i conti con un corpo incapace di ospitare e creare la vita: molte di loro avvertono un improvviso e doloroso senso di inutilità della vita, si sentono vecchie e osservano il loro corpo cambiare con preoccupazione e anch con disperazione. Si sentono gonfie, brutte e poco desiderabili. E' spesso questa sensazione così sgradevole , unita ai cambiamenti ormonali, a causare un allontanamento dalla sessualità di coppia.
Gli uomini, invece, si sono sempre sentiti prima di tutto lavoratori e responsabili del sostentamento economico della loro famiglia si ritrovano lunghe giornate vuote, difficili da riempire.
La vecchiaia dunque è un fase assai delicata della propria vita, in cui riscoprire un valore diverso di sè come persona, al di là del proprio ruolo genitoriale o della propria capacità lavorativa ed economica.



L'invecchiamento psichico

La Psicologia dell'anziano è una branca della psicologia in costante crescita che si occupa della valutazione e della cura dell'anziano, inteso in modo globale, cioè come persona.
Spesso durante la vecchiaia, accanto al decadimento fisico, si assiste ad un processo peggiorativo della qualità di vita percepita: le persone si sentono cioè, indipendentemente da ciò che davvero possono fare o fanno, deboli, inutili, fragili, dipendenti dagli altri e tristi.
Questa percezione non riguarda naturalmente tutti gli individui, perfortuna! La sua presenza, assenza o la sua intensità cambiano molto da persona a persona, e ciò dipende soprattutto dal proprio percorso di vita.
Paradossalmente si potrebbe dire che a essere dei vecchi felici si impara... da giovani!
Maggiore infatti è stata la soddisfazione rispetto alla propria vita, più obbiettivi si sono raggiunti (lavorativi o affettivi) e maggiore sarà la serenità con cui si affronterà la vecchiaia, in cui si raccoglieranno i frutti di tanti anni d'impegno.
Al contrario, una vita segnata da sempre da solitudine, traumi affettivi, mancanza di prospettive e di soddisfazione potrebbe aprire più facilmente l'accesso a sentimenti negativi e depressivi.
Una delle considerazioni che fanno più spesso le persone anziane riguarda la loro apparente incapacità di creare e di imparare cose nuove. Purtroppo è vero che in parte le capacità del cervello diminuiscono con l'avanzare dell'età, ma è anche vero che con un po' di allenamento e volontà anche le persone anziane possono rimanere assolutamente sveglie, attive e creative!


L'importanza di una vita attiva sotto tutti i punti di vista

Quello che può davvero fare la differenza rispetto al modo in cui si vive la vecchiaia è la capacità di rimaneder sempre interessati dalla vita e sedotti dalle possibilità di fare nuove ed appaganti esperienze.
L'essere umano, infatti, è predisposto sino alla fine per imparare ed essere attivo! Va considerato, dunque, proprio lo stile di vita: dovrebbe essere il più attivo possibile, sia dal punto di vista fisico (cioè sport) sia dal punto di vista mentale.
E se credete che sia assolutamente impossibile rimanere creativi oltre gli anta, eccovi alcuni dati che potrebbero spingervi a riflettere:  Kant scrive le sue opere piuttosto tardi, a partire dal sessantesimo anno di vita. Sofocle scrive le tragedie Edipo re a 75 anni e Edipo colono a 89. Goethe elabora l’ultima versione del Faust  a 80 anni compiuti!


Tempo di bilanci: cosa fare quando i conti non tornano?


La vecchiaia è senz'altro un momento delicato perchè spesso cosrtinge le persone a fare dei bilanci rispetto alle proprie vite ed alle proprie aspirazioni giovanili. Talvolta i sogni si sono avverati, ma molto spesso ciò non si è verificato. Rendersi conto che non è più possibile rimediare a certi errori o recuperare certe opportunità oramai lontane può generare frustazione e disperazione.
Non è affatto facile superare questi momenti, ma un modo per alleviare queste sofferenze è pensare in positivo alle risorse che si hanno ancora o che si sono maturate, piuttosto che a quelle che si sono perdute per sempre. Per esempio, la vecchiaia rende saggi, prudenti e capaci di accontentarsi di poco: perchè allora non investire un poco di tempo (anche di quello ce n'è sempre molto!) per fare qualcosa di buono per gli altri, magari proprio per le persone meno fortunate? Il volontariato è una magnifica possibilità per tutti coloro che sanno mettere a frutto le proprie buone risorse personali, e sentirsi utile agli altri ci aiuta a sentirci meglio. Se i conti non tornano, insomma... Provate una nuova forma di operazione matematica: aggiungete la volontà di cambiare qualcosa alle vostre vite.



Ecco quindi alcuni utili consigli per vivere una vecchiaia serena ed appagante:

1)               Fare regolare attività fisica, meglio se all'aria aperta e alimentarsi bene. Se avete dei problemi di salute o di peso, chiedete sempre consiglio al vostro medico. Se non l’avete già fatto, smettete di fumare. Ne trarrete giovamento sia dal punto di vista della salute che del vostro aspetto!
2)               Dedicatevi alle attività culturali o artistiche che vi piacciono di più, magari con alcuni amici. Potrebbe esere divertente scoprire velleità artistiche in tarda età e poi... Nessuno potrà giudicarvi in modo negativo se non raggiungerete risultati eclatanti!
3)               Riscoprire il piacere di un'affettività di coppia fatta di tenerezze, di carezze ed intimità: anche se l'età avanza, le coccole fanno sempre bene, a voi ed alla vostra compagna. In questo senso, se siete uomini è consigliabile riscoprire il piacere di corteggiare vostra moglie... Spesso le donne dopo la menopausa si sentono poco avvenenti. Dimostratele che si sbaglia dicendole che è bella e regalandole qualche attenzione in più!
4)               Curate la vostra salute con attenzione, chiedendo aiuto al vostro medico o al Vostro farmacista di fiducia, senza vergogna: la salute è un vostro diritto e anche una condizione fondamentale se volete invecchaire bene
5)               Fate progetti! Non occorre che siano progetti grandi: anche un viaggio in comitiva o una gita fuori porta o un nuovo hobby. L'importante è che non vi focalizziate solo sui "non posso più"... Potete fare ancora molto, invece!
6)               Fate i nonni!! fare il nonno oppure la nonna è meraviglioso perchè vi permette di sentirvi ancora attivi e indispensabili alla famiglia senza il pesante fardello della resposabilità... I nonni possono viziare un poco i nipotini!
7)               Fate un'attività con il vostro compagno o la vostra compagna, per esempio ballare: farà bene al vostro corpo e alla vostra anima!



Non da soli!! L'importanza del chiedere aiuto

E' importante ricordare che se non si riesce a vivere una vecchiaia serena in nessun modo e se la tristezza arriva al punto di rendere vuote e grigie le proprie giornate, non bisogna rassegnarsi nè fuggire da se stessi, ma prendere il coraggio tra le mani e provare a chiedere aiuto ai propri cari, e soprattutto a professionisti qualificati, come Medici, Psicologi/Psicoterapeuti e Psichiatri.


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